Da Pierre Ambroise-François Choderlos de Laclos
Traduzione e adattamento di David Conati
Con Corinne Clery, Francesco Branchetti
E con Isabella Giannone, Elisa Caminada e con Giuliana Maglia e Stefano Dattrino
Musiche originali Pino Cangialosi
Regia Francesco Branchetti
SINOSSI
Lo spettacolo è tratto dall’omonimo romanzo epistolare dell’autore settecentesco a suo tempo celebre per lo scandalo generato dalla pubblicazione di questo libro, oggi considerato un classico della letteratura grazie alle sue riflessioni argute e amare sulla natura dei rapporti di potere, sulla volontà di potenza che si rivela alla fine fallimentare. Nella presente riduzione la vicenda viene narrata attraverso le lettere di quattro personaggi: la Marchesa di Merteuil, il Visconte di Valmont, la Presidentessa Madame de Tourvel e Cecile Volanges, e, i primi due, amanti libertini appartenenti alla nobiltà francese del XVIII secolo, giocano con i sentimenti, con il sesso, per sperimentare dolore e piacere, fino ad arrivare all’ autodistruzione. Intrighi, gelosie, passione, eros, si mescolano in una continua sfida per affermarsi nel quale il burattinaio consapevolmente o inconsapevolmente, seguendo la sia della passione, diventa a sua volta burattino. Ma chi è il burattinaio? La Marchesa di Merteuil, donna emancipata per il suo tempo, che dichiara di preferire il sapere al piacere, e che tutto si può fingere, anche l’amore, si destreggia nel suo gioco delle parti grazie alla sua tagliente ironia, ma alla fine non riesce a nascondere che tutto questo ballo di sentimenti non è altro che un gioco ideato da persone ciniche e spietate, senza più ideali né valori, per scampare dalla noia. Il Visconte di Valmont consigliato e spinto, ma potremmo dire, manovrato dalla marchesa di Merteuil decide di sedurre la giovane Cécile, promessa sposa di Gercourt, mentre contemporaneamente per sfida e con cinismo cerca di conquistare la casta e moglie devota Madame de Tourvel. Non lo fa per amore, ma come Casanova, solo per il piacere di collezionare conquiste, perché l’amore è cosa da servette e chi ci casca va disprezzato e deriso. Ma in questo continuo gioco di schermaglie amorose e sentimentali, alla fine, è più emancipata una donna cinica e libertina come la Marchesa, che non riesce a lasciarsi andare a sentimentalismi, o Madame de Tourvel che si lascia corteggiare ma alla fine…? È il ritratto di un’epoca, con le sue trappole e paure, il ritratto di personaggi affascinanti e crudeli, fidenti e amorosi, ma soprattutto clamorosamente teatrali. Scritto nel 1782, il romanzo epistolare di Choderlos de Laclos (generale, scrittore, giacobino, segretario governativo per Danton) è un’opera capace di danzare con la Storia, con le arti e con tutti i poteri che si sono avvicendati in quel secolo straordinario. Un’opera che si rivela profondamente attuale anche più di duecento anni dopo. Segreti, intrighi e strategie, dove balenano verità sempre diverse, velate e disvelate dalle armi dell’intelligenza e dell’ironia più amara. Ma è possibile condurre un gioco di amore ed erotismo tanto intrigante senza venirne coinvolti? Alla fine chi uscirà vittorioso da questa trama di sensi? Le vie dell’amore sono imperscrutabili.
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